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Il CIHEAM Bari, Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei, nell’ambito delle proprie iniziative di cooperazione internazionale e sviluppo rurale sostenibile riconducibili al programma “AREA Africa”, intende promuovere la partecipazione delle Organizzazioni della Società Civile (OSC) attive nei tre Paesi di competenza  - Ghana, Repubblica del Congo e Senegal - alla realizzazione di programmi di sviluppo agricolo e rurale orientati alla sicurezza alimentare, all’inclusione socioeconomica e alla sostenibilità ambientale.

In vista della pubblicazione della manifestazione di interesse, si organizza mercoledì 12 alle ore 15:00 una sessione informativa per cui è richiesta la registrazione. 

Ieri a Roma, Rosanna Quagliariello e Lorenzo Melozzi del CIHEAM Bari hanno preso parte all’anteprima della XXIII edizione del Premio Bandiera Verde Agricoltura, promosso dalla Confederazione Italiana Agricoltori (CIA).

L’incontro, ospitato in un contesto istituzionale di rilievo, ha registrato un’ampia partecipazione di pubblico e grande interesse per i temi affrontati. Il Premio Bandiera Verde Agricoltura celebra ogni anno aziende, enti, associazioni e personalità che si distinguono per l’impegno nella promozione dell’agricoltura, nello sviluppo rurale e nella valorizzazione del patrimonio ambientale e agroalimentare italiano.

Dopo l’intervento introduttivo del Presidente della CIA, Cristiano Fini, che ha sottolineato come «l’evento di oggi, dedicato alle tematiche palestinesi, rappresenti un momento di riflessione e di sensibilizzazione su una causa che non può e non deve essere dimenticata», ha preso la parola Lorenzo Melozzi. Nel suo intervento, dal titolo Le azioni di cooperazione in agricoltura nei territori palestinesi, Melozzi ha illustrato il ruolo del CIHEAM Bari e le principali attività del progetto Support Agri-food Coop Network in Palestine (SANET).

Il progetto SANET, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e realizzato dal CIHEAM Bari in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura palestinese, mira a «rafforzare il settore agricolo come strumento di resilienza, creazione di lavoro e sviluppo socio-economico in Palestina, con particolare attenzione all’inclusione di giovani e donne».
Il suo obiettivo specifico è «sostenere lo sviluppo di reti cooperative agroalimentari viabili e sostenibili, nell’ottica delle filiere», contribuendo così alla crescita di un sistema agricolo più efficiente, inclusivo e stabile.

La presenza del CIHEAM Bari all’anteprima del Premio Bandiera Verde ha rappresentato non solo una vetrina per le azioni internazionali dell’agricoltura italiana e mediterranea, ma anche un segnale concreto dell’impegno nella cooperazione agricola come motore di sviluppo e di resilienza.

Attraverso il progetto SANET, il CIHEAM Bari conferma come l’azione sul campo – anche in contesti complessi – possa trovare spazio e ascolto in sedi istituzionali di primo piano, contribuendo a richiamare l’attenzione pubblica e politica su territori fragili ma strategici per la stabilità e il progresso dell’area mediterranea.

The 3rd International Meeting of the Erasmus+ BestHONEY Project, dedicated to advancing hygiene, packaging, and production standards in the beekeeping sector, aligning with European Union requirements, was held from 21 to 23 October 2025 at CIHEAM Bari (Mediterranean Agronomic Institute of Bari) in Valenzano, Italy.

The event brought together scientists, technical experts, and institutional representatives from Türkiye, France, Spain, and Italy (Agrigento and Valenzano-Bari) within the Erasmus+ Professional Cooperation Partnerships framework.

International Cooperation and Knowledge Exchange

The BestHONEY Project represents a transnational effort to foster scientific collaboration, professional training, and innovation in apiculture, aiming to harmonize practices related to honey hygiene, processing, and packaging across Europe.

Project Partners
Science, Practice and Field Experience

The three-day programme combined technical sessions with hands-on fieldwork, encouraging active exchange between researchers and practitioners. In-office sessions featured scientific presentations delivered by Dr. Nuray Başer, Dr. Anna Vila Serena, Dr. Aude Cordin, Dr. Susanna Fornell Ferrer, Mr. Mehmet Yurt and other specialists, focusing on topics such as:

Field activities included visits to two apiaries in the Castellaneta Region (Grotta del Pellegrino), home to approximately 80 hives nestled among ancient olive groves. The group observed the influence of Mediterranean flora and climate on honey composition and bee behavior.

Further visits included a larval transfer laboratory and a honey packaging plant in Ginosa, where more than 16 varieties of regional honey are processed. These visits encouraged peer learning and comparative observation of how innovation and tradition intersect in modern apiculture.

Training, Sustainability and Innovation

The final day centered on bee protection strategies, colony management, and comparative analyses of Anatolian and Muğla bee species, underscoring the importance of genetic diversity and ecosystem balance in sustainable honey production.

The meeting concluded with a certificate ceremony led by Dr. Rosanna Quagliariello (CIHEAM Bari), who highlighted “the fruitful collaboration among partner countries and their shared commitment to sustainable, safe, and high-quality honey production”.

A European Partnership for the Future of Honey

Through its interdisciplinary and cross-border approach, the BestHONEY Project contributes to strengthening professional competencies in apiculture, fostering knowledge transfer, and aligning production standards with the European Union’s safety, hygiene, and quality framework.
All training materials, project outcomes, and multimedia resources will soon be available on the official website:
🔗 www.besthoneyeu.com

This project is co-funded by the European Commission under the Erasmus+ Programme and the Turkish National Agency for Education and Youth, reaffirming the shared European vision for innovation, environmental responsibility and the sustainable future of beekeeping.

La Mediterranean Innovation Agrifood Week, organizzata dal CIHEAM Bari dal 25 al 28 novembre, non è un semplice evento, ma un vero e proprio laboratorio dove imprese, startup e istituzioni provenienti dal Mediterraneo e dall’Africa si incontrano per costruire insieme il futuro del cibo, della transizione verde e digitale.

La quinta edizione della MIA Week riunisce 60 startup, 25 incubatori, 14 organizzazioni internazionali e più di 50 esperti provenienti da oltre 12 Paesi.

Il motto è chiaro: MEET, SHARE, EMPOWER — INCONTRARSI, CONDIVIDERE, POTENZIARE.

Come sottolinea Biagio Di Terlizzi, direttore del CIHEAM Bari, l’approccio è “bottom-up”:

«Non si tratta di esportare modelli precostituiti, ma di valorizzare le intelligenze imprenditoriali locali. Le startup africane e mediterranee sono “protagoniste attive” di un dialogo con istituzioni e imprese italiane».

Le esperienze che approderanno a Bari raccontano un Mediterraneo e un’Africa di innovazione, creatività e resilienza. Dal Kenya arriva InspCorp, che ha ideato una tecnologia agri-fotovoltaica capace di coltivare sotto i pannelli solari, ottimizzando luce e acqua. Una soluzione che affronta insieme tre sfide globali: cibo, energia e clima. Sempre dal Kenya, Sea Ventures trasforma gli scarti della pesca in fertilizzanti e mangimi sostenibili, pulendo l’ambiente e creando valore per le comunità costiere. In Egitto, Agricash rende accessibile il credito agricolo con formule “Compra ora, paga dopo” a tasso zero, mentre AlProtein produce proteine alternative da microalghe e lenticchie d’acqua, riducendo costi e impatti ambientali. Dal Libano arriva Sheghel Emeh, che modernizza l’antica arte della Mouneh trasformando le eccedenze agricole in pasti pronti e dalla Tunisia, Maiti Cosmetics, che celebra la biodiversità locale con cosmetici naturali e filiere etiche. Dall’Italia, ci sarà anche Aflazero Ltd, vincitrice degli Startup Awards Foodtech e Agritech, che promuove le tecnologie basate sull’ozono per decontaminare il mais colpito dalle aflatossine.

Queste startup non sono eccezioni, ma segnali di un ecosistema in fermento che sta ridefinendo i modelli di sviluppo sostenibile. Dalle tecnologie per la sicurezza alimentare e la gestione dell’acqua, alle micro-reti energetiche e all’economia circolare, la MIA Week mette in mostra soluzioni locali per sfide globali.

«Non si tratta di un traguardo, ma di un punto di partenza» -sottolinea Damiano Petruzzella, Innovation Hub Manager del CIHEAM Bari- «è un acceleratore pensato per costruire un ecosistema dell’innovazione nel Mediterraneo e in Africa, capace di valorizzare il numero sempre crescente di giovani istruiti, la creatività e la capacità innovativa, con l’ambizione di instaurare partnership con il Sistema Italia».

Oltre alle numerose postazioni dedicate alle startup e agli spazi di networking creativo, durante la quattro giorni di lavori si alterneranno conferenze internazionali, pitch competition, masterclass e workshop. Tra i temi di rilievo figurano la cooperazione aperta per l’innovazione tra Italia e Africa e la trasformazione del settore alimentare, sempre più digitale e sostenibile.

Non mancheranno momenti culturali e artistici -musica, mostre e performance- per celebrare il Mediterraneo come mare di connessioni, idee e futuro.

La MIA WEEK 2025 è organizzata con il patrocinio di RAI Puglia e la media partnership di RAI, La Gazzetta del Mezzogiorno, ANSA, Internationalia (casa editrice di Africa e Affari, Africa e Infomundi).

locandina MIAW

Roma, ottobre 2025 – “In Italia raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana perché negli ultimi 30 anni non c’è stato un lavoro adeguato sulle infrastrutture. Tante opere sono state solamente progettate, altre realizzate e mai entrate in funzione, altre ancora operative ma che non hanno ricevuto la necessaria manutenzione. Per questo, come Governo, abbiamo una duplice sfida: potenziare le infrastrutture ed eliminare il gap con gli altri Paesi.”

È quanto dichiarato dal Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Luigi D’Eramo, intervenendo al IV Italian Water Dialogue, nell’ambito del Festival della Diplomazia in corso a Roma. L’evento è stato organizzato dal comitato One Water, promotore del Forum Euro-Mediterraneo sull’acqua.

“È una sfida epocale che il Governo ha abbracciato con una visione e una programmazione degli interventi più urgenti da realizzare. Abbiamo costituito una cabina di regia, nominato un Commissario Straordinario e individuato 418 progetti per una spesa complessiva di 12 miliardi di euro, di cui uno già stanziato, ma non dobbiamo fermarci qui. L’acqua è al centro dell’agenda dell’Esecutivo”,
ha aggiunto D’Eramo.

A fare gli onori di casa, la Presidente del comitato One Water Maria Spena, che ha annunciato:

“Il Forum Euro-Mediterraneo diventerà per la prima volta realmente tale. Saranno 43 i Paesi partecipanti, tra quelli che si affacciano sul Mediterraneo e quelli europei fino ai Balcani. Non sarà solo un’occasione di confronto sulle buone pratiche tra i Paesi, ma un momento concreto per prendere decisioni condivise in tema di cooperazione e governance dell’acqua.
Un evento internazionale, ma anche vicino ai cittadini. Concludo con un dato che dobbiamo ricordare con orgoglio: l’Italia, negli ultimi 30 anni, ha ottenuto il 3% dei brevetti mondiali sulle tecnologie dell’acqua.”

Il Direttore del CIHEAM Bari, Biagio Di Terlizzi, ha evidenziato il valore del confronto internazionale:

“Per l’Italia rappresenterà un’occasione non solo per mettere a disposizione le proprie esperienze nel settore idrico, ma anche per trarre insegnamento dai Paesi del Mediterraneo che, da sempre, affrontano la sfida della scarsità d’acqua.”

L'iniziativa, che ha coinvolto rappresentanti istituzionali, imprese e tecnici del settore, rappresenta una delle tappe di avvicinamento – in Italia e all’estero – al Forum Euro-Mediterraneo sull’acqua, che si terrà a Roma, presso la Nuvola all’EUR, dal 29 settembre al 2 ottobre 2026.

Il senatore e Consigliere Politico del MASAF Giorgio Salvitti ha ribadito gli investimenti del Governo nel sistema idrico nazionale, “consapevoli delle criticità di partenza, soprattutto in alcune aree del Paese fortemente deficitarie”.

“Ma è altrettanto importante avere una visione di sviluppo che coinvolga l’intera area del Mediterraneo. Un esempio concreto è rappresentato dal Piano Mattei, che contribuisce a costruire e promuovere un percorso virtuoso per lo sviluppo sostenibile di un’intera regione del nostro pianeta.”

Durante l'incontro, Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, ha lanciato un monito sulla finanziarizzazione dell’acqua pubblica:

“Ricordo gli incendi in California, dove gli idranti erano vuoti perché lì l’acqua è a pagamento. È un campanello d’allarme su cui non possiamo permetterci di chiudere gli occhi.”

Ha poi aggiunto:

“Si parla molto di desalinizzazione, ma forse sarebbe più opportuno investire su un piano nazionale degli invasi.”

Sul tema dei costi dell’acqua è intervenuto Tullio Montagnoli, Amministratore Delegato di A2A Ciclo Idrico:

“Non è l’acqua in sé a costare, ma il servizio per portarla ai cittadini. Quando il prezzo è troppo basso, si spreca. In Germania, dove costa di più, il cittadino ne ha maggiore rispetto. Non dimentichiamoci che l’acqua non si estrae da un giacimento: arriva quando e se la natura lo permette. Le nostre infrastrutture idriche risalgono al dopoguerra e si basano su dati climatici ormai superati; per questo si sta sviluppando una nuova ingegneria in grado di far filtrare le acque piovane nel terreno e ricaricare le falde acquifere.”

A concludere, Annamaria Barrile, Direttore Generale di Utilitalia, ha posto l’attenzione sul tema della resilienza idrica:

“Dobbiamo puntare su una manutenzione più efficace delle reti e sulla realizzazione di nuovi invasi.”

Barrile ha inoltre richiamato l’importanza del riuso delle acque:

“Il riuso dell’acqua è una pratica già esistente, ma ancora troppo poco diffusa".

Il Cairo, 14 ottobre 2025 – “La crisi idrica senza precedenti che stiamo vivendo avrà impatti economici severi: i Paesi ad alto reddito potrebbero vedere il loro PIL ridursi in media dell’8% entro il 2050, mentre quelli a basso reddito potrebbero subire cali ancora più marcati, tra il 10% e il 15%”. È quanto ha dichiarato Marco Rago, Vicepresidente di One Water, il comitato promotore del Forum Euromediterraneo dell'Acqua, intervenendo alla Cairo Water Week, piattaforma internazionale dedicata allo scambio di conoscenze, al dialogo politico e alla promozione di soluzioni innovative per affrontare la scarsità idrica e il cambiamento climatico.

Con la sua presenza al Cairo, One Water ha voluto richiamare l’attenzione sull’importanza geopolitica delle risorse idriche, sottolineando le connessioni tra crisi dell’acqua, mutamenti climatici e perdita del capitale naturale del pianeta. “Il ciclo dell’acqua dovrebbe essere gestito come un bene comune globale” – ha aggiunto Rago nel suo intervento – evidenziando come la cooperazione internazionale rappresenti oggi una necessità strategica per la stabilità economica e ambientale.

Durante la giornata di lavori, Emilio Ciarlo, Direttore Generale di One Water, e Biagio Di Terlizzi, Direttore del CIHEAM Bari, hanno presentato i principali risultati del progetto One Water, iniziativa finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Il progetto ha favorito la costruzione di una rete tra stakeholder pubblici, privati, istituzionali e della società civile mediterranea, promuovendo un dialogo costante e uno scambio concreto di buone pratiche tra i Paesi coinvolti.

Ciarlo ha evidenziato come “il rafforzamento delle relazioni tra i Paesi e la partecipazione a momenti istituzionali abbiano contribuito a posizionare il progetto come un punto di riferimento nella governance idrica euromediterranea”. Attraverso quattro incontri regionali, diverse missioni istituzionali e altrettanti tavoli tematici, One Water ha realizzato una mappatura dettagliata delle politiche, delle normative e delle pratiche di governance in 17 Paesi partner, tra cui Mauritania, Algeria, Marocco, Egitto, Tunisia, Libano, Giordania e Balcani, coinvolgendo un centinaio di esperti, decisori politici e rappresentanti del settore privato.

L’evento del Cairo ha anche permesso di delineare i prossimi appuntamenti strategici. Tra questi, la riunione ministeriale convocata dall’Unione per il Mediterraneo per l’approvazione della Dichiarazione Euromediterranea sull’Acqua, prevista per marzo 2026. Ma soprattutto, l’impegno verso il Forum Euromediterraneo dell’Acqua, che si terrà a Roma dal 29 settembre al 2 ottobre 2026.

L’appuntamento romano rappresenterà una grande piattaforma di confronto tra governi, esperti, società civile e settore privato, con l’obiettivo condiviso di costruire un percorso comune verso la sicurezza idrica nel Mediterraneo entro il 2050.

As part of the official visit to Italy by the Minister of Food and Agriculture of Ghana, H.E. Eric Opoku; the Minister of Agriculture, Livestock and Fisheries of the Republic of the Congo, H.E. Paul Valentin Ngobo; and the Minister of Agriculture, Food Sovereignty and Livestock of Senegal, H.E. Mabouba Diagne — organised within the AREA Africa Programme“Strengthening Agri-food Ecosystems in Ghana, the Republic of the Congo and Senegal, in Partnership with the Italian Private Sector” — CIHEAM Bari took part in the Third General Assembly of the World Farmers Markets Coalition (WFMC), held in Rome on 10 October at FAO Headquarters.

The event, marking the 80th anniversary of FAO, brought together farmers and market representatives from over 80 countries to discuss key topics related to food sovereignty, biodiversity, and the development of local food chains as a path towards resilience and sustainability.

CIHEAM Bari joined the event, with Director Biagio Di Terlizzi reaffirming the Institute’s commitment to fostering cooperation and dialogue between Mediterranean and African agri-food systems, and to advancing the objectives of the #MatteiPlan for Africa by promoting inclusive, sustainable, and locally driven development models through international cooperation and public–private partnerships.

Within this framework, a collaborative pathway was established for activities under the AREA Africa Programme, providing a platform for sharing and listening to the priorities and needs of the three partner countries.

CIHEAM Bari is a long-standing partner of the World Farmers Markets Coalition and Fondazione Campagna Amica through the “Mediterranean and African Markets Initiative (MAMI)”, funded by the Italian Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation (MAECI).

AREA Africa is part of the Italian international cooperation initiative developed within a balanced public–private partnership framework under the Mattei Plan for Africa. It specifically falls within  the Action for the Strengthening of Agro-Food Ecosystems in Africa (AREA), co-financed by the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation (MAECI), with CIHEAM Bari serving as the knowledge partner and implementing body for the public component, and BFI acting as the private partner.

Il CIHEAM Bari partecipa alla Fiera della Biodiversità 2025, in programma a Locorotondo dal 17 al 19 ottobre. L’evento, giunto alla terza edizione, è dedicato alla valorizzazione e alla tutela della biodiversità agraria pugliese e rappresenta un importante appuntamento per promuovere il dialogo tra ricerca, istituzioni e mondo produttivo, rafforzando la consapevolezza del valore culturale, paesaggistico ed economico delle risorse genetiche locali.

La principale novità di quest’anno sarà la giornata interamente dedicata al mondo della ricerca, in programma venerdì 17 ottobre. Alle ore 10:00, presso l’Auditorium Boccardi di Locorotondo, si terrà il convegno “Il Valore della Salvaguardia, Gestione e Valorizzazione delle risorse genetiche arboree a rischio di erosione di interesse regionale”, al quale il CIHEAM Bari parteciperà come partner dei progetti di ricerca REGEFRUP 2.1, REGEFRUP 2.2, REGEROP e REGEVIP, finanziati dalla Regione Puglia – PSR 2014–2020, Misura 10.2.

I progetti, dedicati alla salvaguardia e valorizzazione delle specie arboree, in particolare frutticole, vite e olivo, mirano a preservare elementi simbolo dell’identità culturale e paesaggistica della regione. Il convegno costituirà un’occasione di confronto tra ricercatori, esperti, vivaisti e agricoltori impegnati nella tutela delle risorse genetiche a rischio di erosione e offrirà l’opportunità di rafforzare il dialogo tra istituzioni, comunità scientifica e mondo agricolo, con l’obiettivo comune di preservare e valorizzare il patrimonio genetico locale.

La cerimonia ufficiale di apertura della Fiera si terrà sabato 18 ottobre alle ore 09:30 presso l’Aia della Masseria Ferragnano. Durante la tre giorni sono in programma mostre, visite guidate, laboratori, attività didattiche e momenti di intrattenimento dedicati alla conoscenza e alla valorizzazione della biodiversità agraria pugliese.

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